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Sant’Agata dedica una via al Generale Antonino Fazio. Giovedì convegno ed intitolazione

Sant’Agata Militello ricorda il Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri Antonino Fazio, nato nel centro santagatese nel 1926 e scomparso nel 2015 a Palermo all’età di 89 anni.

Alla sua memoria l’amministrazione comunale santagatese intitolerà il tratto di prolungamento di via Asmara, lato est, con una cerimonia che si svolgerà nella tarda mattinata di giovedì 24 novembre. Poco prima, a partire dalle ore 9 al Castello Gallego, ci sarà un convegno dal titolo “Istruzione e Legalità”, organizzato insieme all’istituto comprensivo “Marconi” con la partecipazione dei giovani alunni.

Nel programma del convegno, che sarà moderato da Lucia Di Fazio, previsti gli interventi del sindaco Bruno Mancuso, dell’assessore Valeria Fazio, della dirigete dell’istituto “Marconi”, Larissa Bollaci, del Maggiore Marco Prosperi, Comandate della Compagnia Carabinieri di Sant’Agata Militello, di Laura Fazio, Tuccino Sapienza e del giornalista Giuseppe Spignola.

Di seguito il profilo personale e professionale del Generale Antonino Fazio, valoroso Militare dell’Arma, insignito di numerosi riconoscimenti per il servizio svolto, che nella sua vita ha sempre amato la città natia di Sant’Agata Militello dove non perdeva occasione di far rientro e in cui oggi riposa.

Antonino Fazio, nasce a Sant’Agata di Militello il 24 novembre 1926. Trascorre gli anni della sua giovinezza nel paese natale, frequentando scuole medie e liceo classico nel vicino paese di Patti, con ottimo profitto.

Il 5 novembre 1946, subito dopo la guerra, seguendo le orme del fratello maggiore Pietro, si arruola nell’Arma dei Carabinieri, vincendo il concorso di ammissione alla Scuola Carabinieri, terminando il corso ed entrando in servizio quale Carabiniere effettivo il 30 aprile 1947.

Animato da costante impegno e volontà di migliorare la sua preparazione e professionalità, tenta e vince il concorso per diventare sottufficiale dell’Arma, assumendo il grado di Vicebrigadiere il 15 agosto 1949. Prosegue la sua carriera nel ruolo Sottufficiali, conseguendo il grado di Brigadiere il 31 agosto 1950.

In questo ruolo, presta servizio, tra l’altro, in Sicilia nel difficile periodo del banditismo, riuscendo a conseguire un Encomio Solenne per la sua attività operativa nella repressione di quel fenomeno criminale. Tra l’altro, partecipa in prima persona ad uno degli arresti che subirà nel tempo il noto boss mafioso Luciano Leggio.

La medesima tenacia e volontà di miglioramento che ha sempre animato il suo operare, gli consentono di riuscire, uno dei soli cinque di quell’anno, ad entrare nella prestigiosa Accademia di Modena, dove allora si formavano i quadri ufficiali anche dei Carabinieri. In data 11 novembre 1951 varca le soglie del palazzo Ducale della città emiliana, sede dell’Accademia, da dove uscirà col grado di Sottotenente in data 1 settembre 1953. Anche durante il corso ha avuto modo di mettere in evidenza le sue doti ed il suo impegno conseguendo la qualifica di “Scelto”, quale allievo tra i migliori del corso.

Dopo aver frequentato la Scuola Ufficiali dei Carabinieri di Roma, consegue il grado di Tenente in data 1 settembre 1955 ed in data 13 marzo 1957 viene inviato al suo primo Comando, la Tenenza di San Giovanni in Persiceto (BO), che regge con ottimo rendimento operativo fino al 10 settembre 1958. Nel paese emiliano, giovane ufficiale seppur non alle prime armi, si trova a sostenere con i suoi uomini un conflitto a fuoco in un bosco di notte con dei malviventi. 

Nel tempo ricopre diversi incarichi operativi e di staff, prestando servizio a Bari, Palermo, Ragusa, Trapani.

A Ragusa, nel comando della locale Compagnia, consegue diversi risultati operativi di livello. Tra questi si ricorda il positivo ruolo attivo avuto nella gestione della rivolta degli agricoltori.
A Palermo dirige i principali incarichi di staff della Brigata, tra questo l’ufficio O.A.I.O.
A Trapani comanda, dal settembre 1974 al dicembre 1977, il locale Comando Gruppo, avente giurisdizione su tutta la provincia, in un periodo di estrema difficoltà per le profonde trasformazioni che proprio allora stavano interessando il fenomeno mafioso. In particolare la provincia di Trapani veniva interessata da una serie di eventi di centrale importanza, tra questi il “sequestro Corleo”, che rappresenta un punto focale delle dinamiche mafiose del tempo e future.

Sempre durante il periodo di Comando Gruppo a Trapani, occorre l’episodio che vede l’allora Tenente Colonnello Fazio generoso protagonista di un atto di salvataggio da annegamento certo, di una donna al largo delle acque di Favignana, dove non esita a gettarsi nelle acque agitate e irte di scogli affioranti, peraltro riportando diverse ferite alle gambe. Per tale coraggioso gesto viene insignito di Medaglia di Bronzo al Valore Civile.

Per il valore dell’intero servizio prestato allo Stato, è insignito sin dal 1975 dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, fino al grado di Grand’Ufficiale. In data 24 novembre 1984, conseguito il grado di Generale di Brigata, raggiunge i limiti di età per transitare nei ruoli del congedo.

Muore a Palermo il 5 agosto 2015.

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