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Le associazioni dei cacciatori chiedono la tutela dei propri diritti

Oltre 500 cacciatori dell’Ambito Territoriale Caccia (ATC) Messina 1, comprendente 12 comuni dei Nebrodi e le associazioni venatorie della categoria si sono riuniti nell’auditorium dell’istituto Zito di Sant’Agata Militello per adottare una serie d’iniziative utili atte a scongiurare la mancata apertura dell’attività venatoria prevista per il mese di settembre per la caccia al coniglio a causa della penuria degli esemplari nell’intero comprensorio. L’evento promosso dal portavoce Diego Machì e dal direttivo del circolo “La Beccaccia”, presieduto da Giuseppe Olivo, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici tra i quali il senatore Bruno Mancuso, il deputato regionale Nino Germanà, il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, Ettore Lombardo, dirigente regionale Ripartizione Faunistico- Venatoria di Messina, Giovanni Rizzo, presidente Artemide Caccia, Vincenzo Nizza, presidente associazione venatoria CPA, Franco Perdichizzi, presidente provinciale FIDC, Nicola Mobilia, ENAL Caccia, Pietro Miraglia, Mirabile, responsabile ITA ed altri. Tra gli argomenti trattati il ripopolamento dei conigli, il Parco dei Nebrodi e gli esami di abilitazione all’esercizio venatorio. Un incontro dibattito nel corso del quale sono state enucleate le numerose criticità che affliggono il settore venatorio ed avanzate dai cultori del genere numerose richieste per la tutela del loro sport. Nel suo intervento, il Senatore Mancuso ha ribadito la propria vicinanza ai cacciatori, interpreti di una tradizione storica tramandata nelle rispettive famiglie ormai da decenni, ricordando allo stesso tempo come le istanze del settore debbano essere rappresentate con autorevolezza di fronte al governo regionale, unico soggetto istituzionale in grado di trasferirle nello strumento legislativo.“Sono pienamente convinto –afferma Mancuso – che la caccia, in quanto attività storica dell’uomo, non possa essere certo repressa bensì vada disciplinata in maniera intelligente con norme che garantiscano il pieno rispetto tanto dei diritti cacciatori quanto della natura e dell’ambiente, regolamentando anche l’accesso alle aree protette. Per quanto nelle mie facoltà di parlamentare nazionale sono sempre disponibile per sostenere iniziative in tale ottica”.Il Senatore Mancuso ha poi sottolineato la necessità di sostenere l’approvazione del disegno di legge, già approvato dalla Commissione Attività Produttive, ed in discussione all’Ars, con le modifiche ed integrazioni delle norme per la protezione, la tutela e l’incremento della fauna selvatica, e per la regolamentazione del prelievo venatorio. I passaggi fondamentali della proposta, modificativa della legge n. 33 del 1997, sono stati ribaditi dal deputato regionale Ncd, Nino Germanà, relatore del disegno di legge. Anche il presidente Giuseppe Antoci ha palesato la sua vicinanza ai cacciatori e sottolineato la necessità di modificare la normativa esistente affinchè si possano dare risposte concrete alla categoria, la quale lamenta di essere bistrattata nonostante versi annualmente nelle casse regionali circa 50 milioni di euro. Il direttore della ripartizione Faunistico- Venatoria Ettore Lombardo ha comunicato che a partire dalla prima metà del mese di marzo si svolgeranno gli esami venatori, per i quali sono state già avanzate circa 270 domande di porto d’arma. Soddisfatto per il buon esito dell’incontro e per la massiccia partecipazione Diego Machì ha annunciato l’organizzazione di un comitato unico di cacciatori ed associazioni venatorie di categoria affinchè possano stilare un programma articolato di richieste, fra le quali spicca tra tutte l’attuazione del ripopolamento dei conigli, indispensabile per l’esercizio della caccia. “Uniti, non escludiamo di organizzare un sit-in di protesta in piazza Indipendenza- afferma il giovane Diego Machì- innanzi alla sede della presidenza della Regione di Palermo, ci batteremo per vedere riconosciuti i nostri diritti e per chiedere al Comitato regionale per la flora e la fauna l’attuazione del necessario ripopolamento entro il mese di maggio, già nel periodo antecedente l’apertura della stagione venatoria.”

Francesca Alascia

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