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“Garanzie sugli ospedali, ma il futuro dipenderà da produttività e qualità”.

Importante incontro questa mattina al Ministero della Salute, sulle problematiche relative alla Rete Ospedaliera ed in particolare agli Ospedali dei Nebrodi.  Presso la sala Biblioteca del Ministero erano presenti il Capo di Gabinetto del Ministro, Giuseppe Chinè, il Senatore Bruno Mancuso, che aveva sollecitato il confronto, il direttore generale dell’Asp 5 di Messina Gaetano Sirna, i sindaci di Sant’Agata Militello e Mistretta, Carmelo Sottile e Liborio Porracciolo, ed i rappresentanti dell’area interna Nebrodi, Salvatore Oriti e Carlo Giuffrè.  E’ emersa la volontà del Ministero di tenere nella giusta e dovuta considerazione le peculiarità del territorio dei Nebrodi, in relazione alla classificazione di Area Interna, e la conseguente disponibilità ad approvare i piani legati alla rete dei servizi sanitari territoriali.
Riguardo gli ospedali di Sant’Agata Militello e Mistretta è stato ribadito come l’articolazione di reparti e dotazioni organiche sia demandata alle competenze della Regione siciliana.    A tal proposito, il direttore dell’Asp 5 Sirna ha sottolineato, come emerso dall’ultima proposta approvata in commissione sanità all’Ars, la prossima attivazione per l’ospedale di Sant’Agata Militello di 4 posti di terapia semi intensiva cardiologica e 2 posti di sub-intensiva post operatoria, oltre al mantenimento della Pediatria.  Il punto nascite rimarrà attivo in deroga per il 2017 quindi, per l’anno successivo, dovrà essere richiesta, motivatamente, la proroga.  “E’ stato un confronto soddisfacente – afferma il Senatore Mancuso – che ha confermato la disponibilità del Ministero a riconoscere le difficoltà e le esigenze dell’Area interna Nebrodi. Possiamo essere contenti che gli ospedali, al momento, non subiranno alcun depotenziamento – conclude Mancuso – e per l’individuazione della semi intensiva cardiologica, fondamentale per salvare vite umane, ma non dobbiamo dimenticare di tenere alta l’attenzione e soprattutto che è dalla produttività dei reparti e dalla qualità della prestazioni che passerà la garanzia del mantenimento dei presidi ospedalieri nel prossimo futuro”.

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