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Crocifisso Dentello ed il suo “Finchè dura la colpa” affascinano al circolo “Alighieri”

Secondo appuntamento del “Conversazioni Festival”, domenica sera, al Circolo “Dante Alighieri” di Sant’Agata di Militello. Crocifisso Dentello ha presentato il suo romanzo d’esordio “Finché dura la colpa”, edito da Gaffi. Finché dura la colpa è la storia di un ragazzo, Domenico, un solitario. Non studia, non lavora, possiede una sola passione: i libri. “La mia vita è un lungo martirio di cellulosa: le pagine dei romanzi letti, i ritagli di giornale, i fogli riempiti con la mia calligrafia spigolosa.
foto (34)Una metastasi di caratteri neri in corpo 11 che mi sono rifluiti come macchie scure sotto la pelle, come globuli infetti nelle vene, come sacche di liquami oleosi negli organi. La mia vita è proprio fragile e precaria come l’altare di carta cui mi sono immolato” (dalle prime pagine del romanzo.)
La lettura è per Domenico l’unico motivo per sopravvivere. Ogni pensiero è rivolto, come fine ultimo, a chiudersi in camera a divorare un libro dopo l’altro. Questo atteggiamento fra il rinunciatario e l’indolente indispettisce il padre, operaio siciliano emigrato in Brianza, che reagisce rozzo e violento mentre la madre, benché succube del marito, è troppo protettiva per attaccarlo. Poi arriva Anna, una ragazza che incontra per caso in stazione, che come lui ama Pasolini alla follia – tra loro nasce un sentimento anomalo, sempre sul filo dell’imbarazzo, del diniego, in fondo il riflesso della vita di Domenico. Ma questa immutabilità subisce una frattura quando il padre gli trova un lavoro da operaio. Domenico non riesce a opporsi alla sua volontà, tuttavia quando si presenta al cancello della fabbrica, non trova il coraggio e non lo varca. Se la svigna e si rifugia in un bar dove trova ad aspettarlo Agosto, un personaggio sinistro che gli offre una via d’uscita, che Domenico accetta di percorrere senza pensarci troppo: ma quale sarà il suo prezzo?
foto (25)Anche per questo secondo evento, di elevato spessore culturale, lo stimato critico letterario santagatese, Domenico Calcaterra, ha dialogato con l’autore, Crocifisso Dentello, classe 1978, nato in Brianza, da genitori siciliani. Dalle breve conversazione e da qualche stralcio letto qua e là dal romanzo si è  percepito come Dentello usi uno stile narrativo elegante unito a un lessico alquanto ricercato. Ciò ovviamente stupisce in un esordiente!
“Con Crocifisso Dentello si è conversato di espropriazione della memoria letteraria – precisa Calcaterra – di falsi modelli, dell’ importanza del recupero della tradizione,  di autobiografismo e denuncia sociale … ed ancora, del mito del dio lavoro e d’una prosperità ottusa, della «gigantesca cospirazione contro la vita interiore», della resistenza a una retorica del «fallimento» contro cui opporre l’ostinato ritorno alla letteratura, del sacrosanto riandare alla lettura dei classici italiani (soli modelli plausibili per uno scrittore, oggi), del ruolo di Facebook, etc.”.
foto (41)Davvero “una miriade di spunti – conclude il critico santagatese –  che hanno reso la conversazione stimolante anche per il numeroso pubblico presente che ha partecipato con entusiasmo alla conversazione”.
Il prossimo appuntamento con “Conversazioni Festival”, Domenica 26 Giugno, alle ore 18,30, al Circolo “Dante Alighieri” – Sant’Agata Militello, per la presentazione del libro di Claudio Morandini “Neve, Cane, Piede”.

Alberto Visalli

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