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Polo di sperimentazione sui crediti di carbonio

Si è svolto a S.Agata Militello presso il Castello Gallego il workshop dal titolo “Il Parco dei Nebrodi e i cambiamenti climatici: le opportunità economiche e occupazionali”. La giornata, definita storica dal Vice Presidente della Regione Siciliana Mariella Lo Bello,  rappresenta l’avvio di un percorso innovativo che vedrà il territorio dei Nebrodi come polo di sperimentazione per l’utilizzo dei crediti di carbonio. Nel corso dell’incontro – alla presenza di numerosi amministratori e tecnici del territorio, nonché di rappresentanti delle Forze dell’Ordine, del Corpo Forestale  e di numerosi ordini professionali – è stata annunciata la prossima strategia del Parco, a tutela dell’ambiente ma soprattutto finalizzata alla creazione di nuovi bacini occupazionali sfruttando ciò che la natura ha generosamente offerto al territorio. Sarà infatti possibile utilizzare i crediti di carbonio, generati dalle foreste, con un meccanismo di premialità per i proprietari pubblici e privati delle stesse.  Al convegno ha preso parte, insieme all’assessore regionale alla formazione Mariella Lo Bello, il direttore del dipartimento energia della Regione Pietro Lo Monaco: “Bisogna adesso passare alla fase esecutiva, anche per fornire una risposta alle esigenze del mercato elettronico della pubblica amministrazione – ha detto Lo Monaco – . La parola d’ordine diventa così “efficientamento energetico” per disporre di risorse finanziarie derivanti dalla produzione di energia ed al contempo creare posti di lavoro”. Per Antonello Pezzini, consulente della Presidenza della Regione Siciliana bisogna cambiare le fonti di energia. “Attraverso l’economia  circolare – ha detto lo studioso –  ovvero utilizzo, riutilizzo,  riciclaggio e  recupero energetico e “ingegnerizzando” il sistema, utilizzando i crediti di carbonio, si trasforma quella che una volta era utopia in innovazione. Interessanti gli elementi di riflessione forniti sull’assorbimento di CO2,  specie riferiti ai boschi in contesto naturale quale quello dei Nebrodi.”

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