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SALUTE: Prevenzione delle patologie legate all'alimentazione

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Secondo l’ILSI (International Life Science Institute) ” il cibo cura, riequilibra, sostiene, rafforza, depura, se scelto e combinato nel modo giusto!” Esistono però cibi “funzionali” e cibi cosiddetti “spazzatura”. I cibi funzionali sono quelli che oltre ad avere un adeguato contenuto nutrizionale, sono riconosciuti come agenti benefici per una o più funzionalità sull’organismo e portano ad un miglioramento dello stato di salute, di benessere ed a una riduzione del rischio di malattia; al contrario i cibi spazzatura sono gli alimenti ultra-raffinati, talvolta arricchiti di grassi idrogenati, di zucchero e sale, con contenuto calorico molto alto e con basso contenuto di nutrienti. Una doverosa premessa va fatta quando si parla di dieta. La parola deriva dal greco “DIAITA” e letteralmente significa “modo di vivere”, in altre parole uno “stile ideale di vita”, nel quale l’alimentazione assume primaria importanza visto che ci si nutre tutti i giorni e più volte durante la giornata. A questo proposito quindi, la dieta, dovrebbe riguardare cibi e bevande che per qualità e quantità devono essere assunti quotidianamente, in modo equilibrato per soddisfare il fabbisogno energetico, plastico e regolatore dell’organismo. Per il fabbisogno calorico che si ricava dai principi nutritivi, bisogna tenere conto di vari fattori: il sesso, l’età, il peso, l’altezza, il clima, lo stato generale di salute e l’attività fisica svolta. Oggi purtroppo la parola “dieta” ha assunto significato diverso ed è stata associata a qualcosa di restrittivo, privativo, carenziale. Un’alimentazione a base di alimenti biologici, ricca, sufficientemente variegata, assicura al nostro organismo ciò di cui ha bisogno; purtroppo però sulla nostra tavola finiscono sempre più spesso cibi che “non nutrono”. Anche chi fa attenzione alla linea, cercando di scegliere cibi più leggeri e meno calorici, non sempre ottiene tutti i benefici che si aspetterebbe; per esempio riducendo le carni rosse a favore di quelle bianche per prevenire la cellulite. È teoricamente una scelta giusta, ma essendo il pollame nutrito il più delle volte con farmaci che sono deleteri per la circolazione, non risolve il problema, anzi se possibile lo aggrava. A causa di tutto questo, cominciano a farsi preoccupanti i dati statistici sulla salute delle persone, indipendentemente dal sesso e dall’età.  Dati del 2010 dicono che in Italia ci sono 3 adulti su 10 (32%) in sovrappeso, mentre 1 su 10 è obeso; in totale il 42% della popolazione nella fascia di età che va dai 18 ai 69 anni è in eccesso ponderale. In Sicilia il 38% della popolazione giovanile (13-17-23 anni), risulta in sovrappeso e con rischio cardiovascolare. Mangiamo quindi senza nutrirci e per questo è necessario cambiare rotta promuovendo abitudini dietetiche basate sull’utilizzo di prodotti naturali con attività protettiva nei confronti di alcune patologie e quindi in grado di ridurre i rischi delle malattie del “benessere”. Oltre alle patologie da carenza o eccesso di cibo, incorrono sempre di più problematiche legate al rapporto con il$ cibo e con il proprio corpo.

Quanto è importante la mente?

Alimentarsi, al di là delle sue manifestazioni “esteriori” è sempre un fatto privato, si potrebbe dire senza timore di sbagliare un “atto intimo”. E’ intuitivo perciò che la relazione tra cibo e mente è molto stretta. Quello che decidiamo di mangiare è il frutto non solo di scelte che a volte ci vengono imposte dalla società, ma una conseguenza dei nostri schemi mentali, dei valori che diamo al cibo stesso in termini strettamente emotivi. Una sorta di “altalena” tra quelli che sono i nostri bisogni e quelli che sono i nostri desideri. Proprio questa è la ragione per cui diamo al cibo un ruolo quasi primario, per cercare di tamponare gli effetti dei disagi dovuti alla nostra esistenza. “..al cibo diamo il compito di riempire i nostri vuoti”!! I primi sintomi dei DCA (disturbi del comportamento alimentare) insorgono in età evolutiva (età inferiore ai 18 anni) e, come ci dice la letteratura scientifica al riguardo, il tasso di incidenza tende ad aumentare mentre l’età di insorgenza tende sempre più ad abbassarsi, coinvolgendo     la     fase     della      preadolescenza.     Conseguenza    logica     di    tale    evidenza    è    la    necessità    di    attuare interventi di prevenzione dei DCA rivolti ad adolescenti e preadolescenti, individuando le azioni vincenti. Nei precedenti anni scolastici sono state molteplici le attività proposte a bambini e adolescenti, che hanno man mano prodotto risultati ottimali.  I bambini e i ragazzi coinvolti hanno acquisito le principali informazioni su come alimentarsi in modo corretto e promuovere quindi uno stile di vita salutare, aumentare il benessere sociale psichico e fisico. Uno stile alimentare equilibrato efficace per evitare la comparsa di numerose condizioni patologiche.  Lo scopo di tale intervento preventivo ed informativo nelle scuole ha permesso di iniziare una riflessione sull’alimentazione e sulla corporeità in una fascia di età ad elevato rischio. Si parla purtroppo troppo poco di prevenzione, anche perché i semplici tentativi di carattere informativo, basati su consigli o sulla descrizione degli effetti gravi e dei disturbi, non risultano essere una prevenzione efficace; una buona conoscenza dei principi alimentari e del proprio corpo fin dall’infanzia, unita all’incremento dell’autostima e all’assunzione di comportamenti più salutari (attività fisica moderata etc.), sono in grado di ridurre sensibilmente la diffusione dei disturbi del comportamento alimentare e dell’obesità. L’obiettivo di prevenzione è focalizzato su una azione di sensibilizzazione ed ascolto rispetto a quei fenomeni che, se pur non hanno già il valore di sintomi, sono almeno predittori e rischierebbero altrimenti di rimanere a lungo confusi con i comuni disagi adolescenziali polarizzati sull’immagine, sulle forme e sul peso del corpo. Gli interventi nelle scuole primarie e secondarie saranno ancora mirati per l’anno scolastico che, finite le vacanze inizierà,  a costituire un’azione preventiva nei confronti di anoressia e bulimia,  sia al sovrappeso/obesità che alle magrezze, alla prevenzione di patologie legate all’alimentazione e sempre più in crescita come il diabete.

 

Dr.ssa Maria Lidia Lo Prinzi

DIETISTA

 

Di seguito riportati: dati relativi a sovrappeso ed obesità della nostra provincia e da me analizzati negli anni scolastici passati. 

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