Banner Filetto

Viviana e Gioele morti asfissiati in un pozzo. Ecco la relazione dei periti della famiglia consegnata in Procura.

“Viviana Parisi e il piccolo Gioele Mondello sono precipitati (caduti o lanciati, ancora non si sa) nel bosco di Caronia all’interno di un invaso con circa 50 centimetri d’acqua sul fondo: un pozzo, una cisterna, un contenitore profondo 3-4-5 metri. I due sono precipitati contemporaneamente: Viviana si è fratturata diverse parti del corpo, specialmente la zona sinistra, le sono esplose due vertebre col tranciamento del midollo spinale, ha perso coscienza e sensibilità, è morta per asfissia. Gioele ha impattato col cranio zona temporale sinistra ed è morto per asfissia. Poi i due corpi, in tempi diversi, sono stati estratti dal fondo del pozzo con le mani e con appositi strumenti da parte di qualche soggetto ignoto”.  Lo scrive il pool di esperti nominati dalla famiglia, nella relazione depositata dagli avvocati Claudio Mondello e Pietro Venuti, legali di Daniele Mondello, alla Procura della Repubblica di Patti. Il team di esperti composto dai consulenti Prof. Carmelo Lavorino, Dott. Antonio Della Valle, Dott. Enrico Delli Compagni, con le esperte in antropologia forense Dr.sse Nicolina Palamone e Angelica Zanato, il Sig. Tony Carbone Referente CESCRIN per la Sicilia e l’esperto informatico Gaetano Bonaventura, ha posto in diciotto pagine di relzione tutte le risultanze del lavoro parziale condotto dopo l’accesso ai corpi dello scorso 6 marzo ed il sopralluogo il giorno seguente nelle campagna di Caronia. Gli esperti confermano quindi l’ipotesi, già da loro stessi ventilata, di una “macabra messinscena al fine di un meditato depistaggio per autosicurezza e presa distanza dall’evento mortale”. La relazione esclude quindi in maniera categorica che Viviana Parisi possa aver ucciso il figlioletto e quindi si sia tolta la vita gettandosi dal traliccio sotto il quale è stata ritrovata esanime il 4 agosto.

“Non vi è stato alcun atto aggressivo di Viviana nei confronti di Gioele. Non si è verificato nessun crollo psicotico di Viviana – spiega la relazione -. Non vi è suicidio da parte di Viviana. Non vi è sua precipitazione dal traliccio né volontario né procurato: Viviana non ha avuto nessun contatto col traliccio e non aveva possibilità di raggiungerlo dal luogo del rinvenimento dei resti di Gioele”.

Secondo i periti dunque i corpi di mamma e figlio sarebbero stati spostati dal luogo della morte a quello dei rispettivi ritrovamenti solo in un secondo momento. “Si ribadisce che è stata messa in essere da parte di una “combinazione criminale” un’abile e organizzata attività di depistaggio e messinscena, tramite una facile e sicura traslazione del corpo di Viviana sotto il traliccio con mezzi adeguati e in totale sicurezza; tale “combinazione criminale” è logicamente (trattasi di deduzione investigativa-criminalistica-criminologica-intelligence) composta da soggetti con caratteristiche di profonda conoscenza del territorio, dei sentieri, dell’orografia e degli eventi: soggetti che si muovono con sicurezza, conoscenza, padronanza e certezza dell’impunità. Lo stesso dicasi per Gioele con riferimento al luogo del rinvenimento dei suoi resti”.

All’esito delle risultanze del lavoro del pool di esperti, (scarica qui la relazione tratta dal sito www.cescrin.it) viene quindi chiesto alla Procura della Repubblica di Patti:

– un ulteriore accesso ai corpi per usare le apparecchiature Laser 3D in modo da avere la possibilità di congelare i dati e così potere ricavare, col massimo dettaglio, i dati relativi alle micro ed alla macro lesività della superficie esterna del corpo di Viviana e di individuare, pertanto, l’origine e le cause delle lacerazioni presenti su tutti i reperti.
– un ulteriore accesso ai luoghi del rinvenimento dei corpi per verificare il lavoro da noi sinora svolto
e per ulteriori attività di analisi criminale che saranno sicuramente utili per fini di giustizia.
– di effettuare attività investigative per individuare tutti i pozzi della zona, cisterne e bacini artificiali (di proprietà e non) e, congiuntamente, farli ispezionare per la ricerca di elementi utili all’accertamento della verità dei fatti e/o dell’ipotesi di lavoro prospettata da questi Consulenti; altresì di individuare il nominativo dei proprietari dei suddetti pozzi.

error: Questo contenuto è protetto !!