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Zona arancione, danno e beffa per i commercianti:”Così non si va avanti, piuttosto chiudeteci”.

Questa mattna in piazza Crispi, in maniera assolutamente pacifica ed ordinata, rispettando le misure di sicurezza sanitarie, una rappresentanza dei commercianti di Sant’Agata Militello ha manifestato il forte disagio economico e sociale vissuto dall categoria. Nessuno ha messo in discussione la serietà e la gravità della situazione sanitaria e la necessità di discplinare le attività sociali al fine di impedire un’ulteriore espansione dela già preoccupante pandemia, ma il timore del settore commerciale è quello di dover pagare più di tutti un prezzo insopportabile all’emergenza Covid.

Durante il confronto con il sindaco Bruno Mancuso, cui erano presenti anche i consiglieri comunali Alascia, Armeli e Sanna ed il presidente del Parco dei Nebrodi Domenico Barbuzza, i commercianti hanno quindi sottolineato in maniera pressoché unanime l’impossibilità ad andare avanti a fronte di restrizioni che di fatto rendono impossibile la prosecuzione delle loro attività. Non ci sono infatti solo titolari di bar e ristoranti, che lamentano di non riuscire a  coprire anche solo le spese vive di gestione dei propri locali semplicemente col servizio da aporto o a domicilio, ma anche gli esercenti di tutte le altre categorie merceologiche, cui la zona arancione permette di rimanere aperti, soffrono per le restrizioni al trasferimento tra i vari paesi e per l’azzeramento delle presenze per le strade.

E’ forte la preoccupazione, dunque, che la zona arancione rappresenti non solo il danno ma anche la beffa di essere comunque chiamati ad onorare oneri fiscali, costi burocratici ed altre spese di gestione, senza poter nemmeno accedere ai ristori economici previsti, ancorché irrisori ed incerti nel tempo. Per questo molti commercianti hanno sostenuto che a questo punto sarebbe addirittura preferibile dichiarare zona rossa ed un lockdown che accomuni tutti ma che comporti allo stesso modo l’azzeramento delle spese e la sospensione degli oneri fiscali e contributivi.

Posto quindi l’accento anche sull’inutilità di fatto delle spese affrontate nei mesi scorsi dai commercianti per l’adeguamento a tutti i nuovi standard sanitari imposti dopo il primo lockdown, propio per garantire la riapertura in sicurezza, nonché sul rischio di una grossa crisi sociale dovuta ai dubbi sulla reale capacità di sopravvivenza oggi e ripartenza domani di ciascun commerciante ed imprenditore e delle famiglie dei dipendenti tutti.

Il sindaco Bruno Mancuso da par suo, concordando e associandosi al grido d’allarme lanciato dai commercianti, pur ribadendo l’impossibilità per i sindaci di intervenire sulla questione con prorpi provvedimenti, ha garantito una propria presa di posizione formale, coinvolgendo anche gi amministratori degli atri comune nerboidei, per cercare di sollecitare alle autorità competenti un allentamento delle restrizioni fermo restando l’opportunità dei dovuti controlli ai fini di impedire la diffusone ulteriore del contagio.

Clicca qui per guardare la diretta del sit in con le interviste dei commercianti

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