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Ospedale, no al depotenziamento. I sindaci dei Nebrodi chiedono un confronto

Si è svolta presso l’aula consiliare del comune di Sant’Agata Militello l’assemblea dei sindaci del distretto socio sanitario n°31, convocata dal sindaco del comune capofila Bruno Mancuso per discutere sulla recente bozza di riorganizzazione della rete ospedaliera avanzata dal governo regionale. È stata una riunione particolarmente partecipata, nella quale erano rappresentati tutti i comuni del distretto sanitario 31, alla presenza anche degli esponenti di alcuni comuni, tra cui lo stesso ente capofila, appartenenti al distretto 29 facente capo all’ospedale di Mistretta.
Numerosi gli interventi degli amministratori locali, concordi sulla necessità di fare squadra e fronte comune per la tutela del diritto alla salute della comunità dei Nebrodi e dire no al paventato depotenziamento degli ospedali di Sant’Agata Militello e Mistretta, tenendo conto delle peculiarità del territorio, dei suoi dati epidemiologici, della distanza dai poli ospedalieri e delle difficoltà nei collegamenti. L’assemblea ha quindi dato mandato al sindaco Mancuso di chiedere un confronto urgente in primis con l’assessore regionale alle autonomie locali Bernadette Grasso, autorevole e preziosa referente politica dei Nebrodi in seno al governo regionale, e con gli esponenti politici locali, cui prenderà parte una delegazione dell’assemblea dei sindaci. All’esito di tale confronto, da tenersi in tempi molto brevi, sarà quindi valutata la sussistenza delle condizioni per la richiesta di audizione dei sindaci in commissione regionale sanità. “È un segnale importante di compattezza ed unità di intenti a difesa degli ospedali e del diritto alla salute sui Nebrodi quello che arriva da una così nutrita partecipazione all’assemblea – ha detto il sindaco Bruno Mancuso –. Ringrazio tutti i colleghi per il piglio appassionato. Ritengo che allo stato attuale la bozza di rete ospedaliera sia solo frutto di una mera trascrizione di parametri e criteri imposti dal decreto “Balduzzi” senza l’intervento della componente politica. Per questo una vera e propria protesta oggi sarebbe prematura – aggiunge Mancuso – ma è chiaro che i tagli ipotizzati ci preoccupano. All’assessore Grasso ed agli altri rappresentanti politici locali trasferiremo dunque le nostre perplessità e la richiesta, non certo di cosa irrealizzabili ma di veder salvaguardato l’esistente come presidio fondamentale del diritto alla salute della popolazione dei Nebrodi”.

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