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Mancuso risponde a Lo Monaco (Centro Pio La Torre). “Sono indignato ma La rispetto. Ecco le verità”.

Pubblichiamo di seguito il testo della lettera aperta che il Senatore Bruno Mancuso ha scritto all’indirizzo del presidente del Centro “Pio la Torre, Vito Lo Monaco. Ques’ultimo aveva duramente preso di mira il Senatore. Ecco il testo della lettera aperta:

vito-lo-monaco-centro-pio-la-torre2Sig. Lo Monaco,
Ho letto una Sua nota in cui viene chiaramente presa di mira la mia persona che viene calata nel contesto di considerazioni che fanno riferimento alle collusioni tra mafia e politica con particolare riguardo all’appalto del porto di S.Agata di Militello e altri presunti interessi su discariche ecc..

Nonostante la mia indignazione per quello che leggo e per come è scritto, sento di dovere rivolgermi a Lei per il rispetto del ruolo che riveste e per la Sua storia che lo ha visto impegnato in prima linea contro la mafia e l’illegalità.

Noi non ci conosciamo, ma per l’animosità che ho colto nel Suo scritto e nell’intervento dal palco di S.Agata in occasione della manifestazione di solidarietà al presidente Antoci, capisco che Le sono state fornite, deliberatamente e a bella posta, informazioni errate sul mio conto.
Mi corre dunque l’obbligo di fare chiarezza su alcuni punti, senza per questo voler tentare di farLe cambiare opinione nei miei confronti, e non perché sinceramente dispiaciuto di questo. Ma tuttavia capisco che la a Sua affermazione secondo la quale non avrei avuto diritto di partecipare a quella manifestazione reca convinzioni che difficilmente possono essere riviste.

Detto questo, e’ inconfutabile la verità del mio rinvio a giudizio per associazione a delinquere e concussione per cui si sta svolgendo un processo di cui aspetto serenamente la decisione della magistratura, che spero avvenga in tempi brevi e con il beneficio, fino ad allora, della presunzione d’innocenza.

Per il resto, non so davvero cosa Lei voglia dire.
Le consegno soltanto alcune verità, non LE MIE verità, ma le verità:

• Nel lontano 1993 ho subito minacce per estorsione ed ho avuto tre macchine incendiate ed io e la mia famiglia nel terrore per mesi. Ho sempre denunziato tutto e sono stato tra i soci fondatori della’Associazione anti racket di S.Agata Militello, di cui sono stato componente nel Direttivo.

• Ritenevo utile nel lontano 2005, da Sindaco di S.Agata di Militello (giusta o sbagliata che fosse l’idea) di realizzare una discarica comprensoriale nel mio Comune. Per il mancato rispetto di una condizione da me posta alla ditta appaltatrice Daneco, e cioè realizzare una strada alternativa a quella esistente, emisi un’ordinanza di inagibilita’ di quest’ultima per i mezzi pesanti, rendendo di fatto irrealizzabile l’opera. Ciò mi espose personalmente ad una richiesta di risarcimento danni, da parte della Daneco, per due milioni di euro. Per fortuna dei miei figli risoltasi a mio favore…

• Per quanto riguarda il porto di S.Agata, mi sono limitato ad adoperarmi per ottenere il finanziamento pubblico e a produrre atti amministrativi necessari per la realizzazione dell’opera. Non ho fatto altro. Consideri che, nell’ambito delle indagini per cui ero indagato, ho avuto telefoni di casa e uffici sotto controllo per ben dieci mesi, in costanza di procedure di gara del porto di S.Agata e di altre opere in corso per decine e decine di milioni di euro.

Quando Lei parla di collusione tra mafia e politica non so a cosa si riferisce ma farebbe bene ad essere più preciso con nomi e cognomi e possibilmente fornendo qualche straccio di prova, altrimenti resta tutto basato su insinuanti supposizioni che richiamano metodi non lontani dalla cultura mafiosa che, almeno per quanto mi riguarda, ho sempre osteggiato e combattuto nei fatti.

Non Le avrei scritto se non perché convinto della Sua buona fede, nonostante ritenga ingiustificabile questi Suoi incomprensibili attacchi nei miei confronti, basati solo su trasfusioni di odio che hanno matrice politica e di cui Lei mi appare inconsapevole strumento.
Quando avrà qualche piccolissimo elemento che provi il contrario di quello che dico, La prego di fornire tutto immediatamente alla magistratura, perché la mafia e chi è figlio di quella cultura vanno combattuti con i fatti e le azioni, non con gli schizzi di fango che possono far male quanto i colpi di lupara….
Saluti

Bruno Mancuso

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