Il consorzio autostrade siciliane si sta rivelando sempre di più un autentico “vaso di Pandora” . Un nuovo fascicolo d’inchiesta è stato infatti aperto dalla Procura della Repubblica di Messina. Figurano iscritte 56 persone con l’ipotesi di reato di falso e truffa. Oggi i militari della Dia di Messina hanno nuovamente bussato alla porta della sede di Contrada Scoppo , prelevando una corposa documentazione relativa alla liquidazione di incentivi progettuali a favore di dipendenti del consorzio. Il provvedimento è firmato dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dai sostituti Stefania La Rosa e Fabrizio Monaco. Sotto la lente d’ingrandimento premi di produzioni e incentivi che gli inquirenti sospettano si tratti di bonus nondovuti ai dipendenti . Il filone d’inchiesta si configura come una prosecuzione dell’operazione “Tekno” che portò a Dicembre scorso all’arresto di otto persone ed all’esecuzione di altre due misure restrittive, imprenditori e funzionari del Cas, ritenuti, a vario titolo, responsabili di turbata libertà degli incanti, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Nelle scorse settimane, per le stesse ipotesi accusatorie, in manette era finito invece un altro funzionario del Cas, il geometra Agostino Bernava.