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I comuni “dimenticati” dal Patto per la Sicilia ricorrono al Tar

Incarico legale per presentare ricorso al Tar contro l’esclusione del propri progetti dall’elenco di finanziamenti del “Patto per la Sicilia”. E’ questa la clamorosa decisione di tre amministrazioni comunali dei Nebrodi, Capri Leone, Longi e San Salvatore di Fitalia. Approvate e pubblicate all’albo pretorio le rispettive delibera di giunta con cui le amministrazioni, guidate rispettivamente dai sindaci Bernardette Grasso, Alessandro Lazzara e Rosario Ventimiglia hanno affidato l’incarico ad un avvocato. Tra le contestazioni delle amministrazioni escluse, quelle legate al mancato rispetto dei criteri previsti alla base della distribuzione delle risorse del Patto per la Sicilia che prevedeva, in particolare, l’assegnazione del finanziamento per almeno un intervento per ciascun comune della Sicilia e l’individuazione di opere già inserita in programmazioni esistenti. Con il loro ricorso al tar i comuni esclusi chiedono dunque l’annullamento della delibera di giunta regionale del 10 Settembre scorso, contenente l’individuazione dei progetti relativi al Patto per la Sicilia e le successiva deliberazioni del 21 Settembre e del 26 Ottobre, sempre della Giunta regionale, rispettivamente per la ricognizione degli interventi sulla portualità regionale e la viabilità secondaria e la rimodulazione degli interventi. I progetti per i quali i comuni di Longi, Capri Leone e San Salvatore chiedevano l’inclusione nel Patto riguardavano i settori d’intervento idrico, depurativo, fognario e della riqualificazione urbana. La scelta di ricorrere al Tar potrebbe dunque aprire scenari significativi nell’iter attuativo degli interventi previsti nel Patto stesso.

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