Banner Filetto

Torrenova, bracconieri denunciati

liberazione uccelliOperazione della Polizia di Stato di Sant’Agata Militello e delle Guardie Venatorie e Zoofile dell’EPS. Sette trappole per cardellini del tipo archetto, due cardellini in gabbia, tre pulcini di cardellino detenuti illegalmente e due persone denunciate per uccellagione, utilizzo di richiami vivi e cattura con sistemi illegali di uccelli protetti, maltrattamento e uccisione di animali. È questo il risultato di un’operazione condotta dagli agenti del commissariato di polizia di San’Agata Militello, in collaborazione con le guardie zoofile e venatorie dell’associazione EPS – Ente Produttori di Selvaggina , che nella mattinata di sabato hanno sorpreso in flagranza di reato due noti pregiudicati di Sant’Agata di Militello appostati nel greto del Torrente Rosmarino, intenti ad effettuare la cattura illecita di cardellini, una specie di uccello particolarmente protetta poiché a rischio di estinzione. Gli Agenti e le Guardie Venatorie e Zoofile a seguito di un servizio di appostamento hanno sorpreso i due pregiudicati che avevano piazzato sette archetti, un arcaico sistema di trappola a scatto con cappio che causa atroci sofferenze agli animali per l’amputazione delle zampe. Le trappole erano vicino a una gabbia con all’interno un cardellino, che fungeva da richiamo vivo, anch’esso con la zampa amputata probabilmente a seguito di precedente cattura con il medesimo sistema. I due bracconieri sono stati sorpresi dagli agenti che hanno sottoposto a sequestro tutte le attrezzature utilizzate. A seguito di perquisizione presso l’abitazione di uno dei due sono stati rinvenuti altri tre cardellini appena nati e detenuti in condizioni di maltrattamento. Nel greto del Torrente è stato rinvenuto anche il corpo di un cardellino morto, appena ucciso a seguito della cattura con l’archetto, infatti il cardellino presentava una zampa amputata e per questo è stato trasferito all’Istituto Zooprofilattico di Barcellona P.G. per gli accertamenti sulla causa di morte. I due cardellini utilizzati come richiami vivi sono stati messi in libertà, mentre i tre pulcini sono stati affidati al Centro Recupero Fauna Selvatica di Messina per la riabilitazione e la successiva rimessa in libertà. L’operazione della Polizia di Sant’Agata di Militello e delle guardie venatorie e zoofile dell’Associazione EPS ha permesso di stroncare e far emergere un fenomeno illegale molto diffuso anche nei Nebrodi. Dietro alla cattura dei cardellini, vi è infatti un’attività illecita molto alimentata da un vasto interesse economico legato alla vendita degli stessi, acquistati per il loro canto. Spesso i cardellini vengono accecati, con chiodi arroventati, per l’assurda convinzione popolare che essi sottoposti a tali atrocità possano cantare di più incrementando la funzione di richiamo.
uccelli

 

 

 

 

 

 

 

 

error: Questo contenuto è protetto !!