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Riequilibrio finanziario. Bufera dopo le dichiarazioni dell’assessore Vicari

A pochi giorni di distanza dalla dichiarazione di Marco Vicari, assessore con delega al bilancio della giunta Sottile, che aveva anticipato un possibile ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per fare fronte alle difficoltà economiche dell’ente, arriva puntuale l’interrogazione dei consiglieri di opposizione, questa volta rappresentati da Elisa Gumina e da Valeria Fazio. Nell’atto ispettivo i consiglieri Gumina e Fazio si concentrano sugli effetti e sugli obblighi, compresi pesanti tagli di spesa, da assumere da parte del Comune nonché sulle maggiori entrate comunali da prevedere al fine di stabilizzare i conti pubblici e chiedono all’amministrazione di fare chiarezza.

elisa gumina1
fazioLe intenzioni dell’amministrazione, con un bilancio gravato per altro da debiti per sentenze esecutivo già notificate per 620 mila euro, sembrano quelle di accedere al “fondo di rotazione” concesso dallo Stato nella misura massima di 300 euro per ogni abitante che andrà rimborsato in un termine non superiore a dieci anni. Secondo i consiglieri comunali, “la procedura di ricorso alla procedura di riequilibrio con contestuale accesso al cosiddetto fondo di rotazione è particolarmente stringente e prevede l’obbligo per gli enti locali di assumere pesanti provvedimenti sia in tema di costi dei servizi da far gravare sui cittadini che di rideterminazione delle dotazioni organiche”. In particolare, scrivono i consiglieri, “da una prima e sommaria valutazione, in tema di rideterminazione della dotazione organica, per il Comune di Sant’Agata Militello sembrerebbe verificarsi una eccedenza del personale a tempo indeterminato, rispetto ai rapporti medi dipendenti-popolazione, di circa 10 unità, che andrebbero, pertanto, collocate in disponibilità”. Inoltre, in caso di attivazione della procedura, il Testo Unico Enti Locali prevederebbe, secondo gli interroganti, l’obbligo di “riduzione delle spese per il personale, da realizzare anche mediante l’eliminazione delle risorse destinate alla retribuzione accessoria del personale” nonché di “deliberare le aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita”. I consiglieri, dopo aver sottolineato la mancata approvazione del bilancio di previsione 2016, lamentano la mancanza di alcuna preventiva condivisione da parte dell’amministrazione in ordine alla possibilità di assumere scelte così pesanti dal punto vista sociale e chiedono al sindaco Sottile di conoscere:

  • “in funzione di quali elementi finanziario-contabili, oggettivamente dimostrabili, l’amministrazione comunale p.t. sarebbe orientata ad avviare la procedura di riequilibrio pluriennale con contestuale accesso al “fondo di rotazione”, per una somma di circa tre milioni di euro, come anticipato alla stampa dall’assessore Vicari;
  • se non si ritiene necessario avviare un confronto preventivo con il Consiglio Comunale e le forze politiche e sindacali locali al fine di dimostrare oggettivamente l’impossibilità di fare fronte, contrariamente a quanto sempre accaduto in passato, alla situazione debitoria dell’Ente con gli ordinari strumenti previsti dall’ordinamento finanziario e contabile;
  • se non si ritiene necessario avviare un confronto preventivo con il Consiglio Comunale e le forze politiche e sindacali locali al fine di verificare la reale situazione economico-finanziaria dell’Ente e stabilire, ove necessario, le misure e/o i correttivi da assumere;
  • se non si ritiene opportuno portare a conoscenza del personale dipendente dell’Ente gli eventuali criteri che l’amministrazione intenderebbe adottare in ordine alla riduzione della dotazione organica, necessaria per accedere al fondo di rotazione e presuntivamente quantificata in circa 10 unità lavorative;
  • la differenza tra le aliquote e le tariffe dei tributi locali attualmente vigenti e quelle eventualmente da deliberare nel caso di ricorso alla procedura di riequilibrio con accesso al fondo di rotazione annunciata a mezzo stampa dall’assessore al bilancio;
  • se e quali misure correttive, con riferimento sia alle entrate che alle spese, sono state già individuate da parte dell’amministrazione comunale o sono dalla stessa ritenute necessarie e/o opportune ai fini dell’eventuale necessità di risanamento dei conti e di ripristino degli equilibri finanziari”.
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