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Mobilitazione per l’Istituto Zito. A rischio la storica istituzione santagatese

Rischia di concludersi l’attività formativa dell’Istituto Vincenzo Francesca Zito di Sant’Agata Militello, gestito dalle Suore Salesiane. Si vocifera che la causa scatenante della paventata chiusura della scuola paritaria sarebbe da attribuirsi alle poche iscrizioni previste per l’anno prossimo. Infatti, pare che le Salesiane abbiano ricevuto solo una decina circa  di iscrizioni alla classe prima elementare, un numero piuttosto esiguo che, a detta dei genitori degli alunni che frequentano il polo formativo, non permetterebbe la formazione della classe e le  rette mensili non basterebbero a garantire lo stipendio alle insegnanti. Tanta la speranza dei genitori, ma anche della comunità santagatese, che l’Istituto Zito continui il suo servizio educativo e formativo che, sin dall’inizio, ha formato migliaia di ragazzi diventando un punto di riferimento per la città anche per le ricche offerte sportive che ha sempre proposto. Risale a qualche giorno fa la riunione dei genitori con la direttrice Suor Valeria Marotta e l’economa ispettoriale durante la quale le stesse famiglie  hanno dimostrato ampia disponibilità a contribuire a risolvere il problema e tenere aperta la scuola. Momenti di attesa e  speranza sino a sabato 24 Febbraio quando si riuniranno per l’ultima volta gli organi di gestione dell’Istituto che determinerà il destino dell’Istituto Salesiano. Intanto è stato creato un gruppo su Facebook “Salviamo la scuola primaria paritaria Istituto Vincenzo e Francesca Zito” dove si evidenzia tutta la loro contrarietà alla paventata decisione.   “Apprendiamo oggi, ufficialmente, dagli Organi di Gestione dell’istituto, della volontà di cessare l’attività storica della Scuola – scrivono i genitori dei bambini – riteniamo, anche e soprattutto come cittadini di Sant’Agata Militello, che questa eventualità debba essere scongiurata con tutte le nostre forze per mantenere in vita una vera Istituzione del nostro Paese”. Al tempo stesso i genitori auspicano che si crei un movimento d’opinione che possa costituire un baluardo alla chiusura della Scuola, nei modi e nelle sedi opportune”.
Samanta Pino

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