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Migranti sui Nebrodi. I sindaci chiedono un incontro al Prefetto

Gli amministratori dei comuni di Torrenova, Capo d’Orlando, Brolo, San Marco d’Alunzio, Mirto, Reitano, Rocca di Capri Leone, Longi, Ficarra, Alcara Li Fusi, Militello Rosmarino, Acquedolci, Mistretta, Sant’Agata Militello, Caronia, Galati Mamertino, Frazzano’ ,Santo Stefano di Camastra, Sinagra e Piraino  chiederanno una riunione urgente al Prefetto in merito al bando sulle strutture da destinare all’accoglienza di 2200 migranti. “Tutti insieme contro l’arrivo sconsiderato dei migranti”. E’ emerso questo,ieri, dall’incontro svoltosi al palazzo municipale di Torrenova convocato dal sindaco Salvatore Castrovinci. Gli amministratori dei comuni dei Nebrodi hanno fatto il punto della situazione alla luce dell’imminente bando che sarà pubblicato dalla Prefettura. “Il 12 giugno, all’indomani delle elezioni, i sindaci siamo stati convocati in Prefettura per la questione migranti – ha detto Castrovinci – il Prefetto ci ha spiegato che sarebbe stato pubblicato un bando che riguarda tutto il territorio per la questione dei migranti poiché c’è un’urgenza importante. Ci hanno detto che stavano cercando strutture per risolvere la situazione. Ho chiesto al Prefetto il rispetto della  circolare Morganti che prevede la presenza di 2,5 immigrati ogni mille abitanti”.  Un appello disperato quello di Castrovinci che ha rappresentato ai colleghi amministratori la realtà dei fatti . “la situazione è più grave di quella che ci hanno rappresentato – ha continuato – dobbiamo essere tutti uniti e decidere cosa fare: decidere se richiedere o meno udienza al Prefetto tutti insieme. Quello che è successo a Galati Mamertino potrebbe succedere anche in altri comuni”. Tempo fa a Torrenova era stato previsto l’arrivo di migranti poiché una struttura del luogo si era detta disponibile ad accogliere gli immigrati. Un allarme poi rientrato perché l’ufficio tecnico del comune riscontrò che la struttura non aveva i requisiti per accogliere i migranti. “Dietro queste cooperative ci sono interessi che non immaginavo. – ha concluso Castrovinci – Sono stato accusato di razzismo ma cosi non è, è una questione di difesa del territorio e dell’incolumità dei nostri cittadini”.

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