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Marchese e l’accoglienza ai migranti. “Questione culturale”.

Nei giorni scorsi avevamo scritto della polemica innescata da una nota del capogruppo Pd in consiglio comunale a Sant’Agata Militello, Nicola Marchese, circa l’ipotesi di accoglienza a migranti minori non accompagnati in strutture dell’hinterland nebroideo. Avevamo riportato la nota del consigliere e la replica del sindaco di Torrenova, Salvatore Castrovinci, che rispondeva per le rime, (leggi qui) ritenendosi investito direttamente nella questione. Oggi abbiamo quindi ricevuto una precisazione personale da parte dello stesso Marchese che riportiamo sotto in formato integrale.

Il clamore e l’interesse suscitato nelle ultime ore dal dibattito sull’accoglienza dei migranti minori conferma, al di là di ogni legittima opinione, che si tratta di un tema che merita ampia riflessione da parte delle nostre comunità. Alcune reazioni scomposte ed altre persino volgari ed offensive dei soliti “leoni da tastiera”, con tanto di “portali a casa tua” corredati da insulti abbastanza scontati, dimostrano che il problema esiste, è di natura culturale, e va affrontato. Chi fa politica, ancor prima di chi ha dirette responsabilità amministrative, di questi temi non può non occuparsi. Tanto più chi la fa nel Partito Democratico. Per questo, nonostante la riflessione fosse di ordine generale su un tema nazionale ed anzi europeo, non considero inopportuno avere toccato questo tasto proprio in questi giorni. Se il tono era provocatorio, non aveva però “obiettivi” ne’ personali, né politici; e mi spiace che qualcuno già impegnato in campagna elettorale abbia male inteso il senso di quell’intervento che aveva tutt’altre finalità. Chi avrà la pazienza di leggere con attenzione la lettera aperta non troverà alcun riferimento a specifici fatti amministrativi; non ho parlato di amministrazioni locali. Ho voluto parlare ai Siciliani dei Siciliani. Ho parlato delle comunità. Ho inteso fare appello a valori universali di civiltà e umanità, segnalando un tema che non va chiuso, ma al contrario va tenuto aperto e sottoposto alla gente dei nostri territori, affinché capisca che accoglienza e integrazione, nel rispetto di regole da ripensare e rispettare, non sono solo un dovere morale e civico, ma anche un’opportunità, soprattutto per quelle piccole realtà che vivono un costante e drammatico spopolamento. Rispetto chi ha dirette responsabilità di governo ad ogni livello e ne comprendo le difficoltà; ma rivendico un ruolo della politica che sappia andare anche oltre queste difficoltà, per parlare del futuro. Un futuro che, sotto certi aspetti è già presente, come ha bene ricordato Emma Bonino questa mattina a Torino, durante il meating renziano al Lingotto. Un intervento molto seguito e molto apprezzato dalla folta platea presente che ha emozionato tutti e che invito ad ascoltare con attenzione. Per poi riflettere. Serenamente. 

F.to Nicola Marchese

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