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Lavori pubblici, la città attende fatti, non parole

panorama sagata mareCi sono ben 34 milioni di euro che “ballano” su Sant’Agata Militello pronti ad essere spesi concretamente, a riversarsi sulla città fornendo ossigeno all’economia, alle imprese, ai lavoratori, all’indotto cittadino ma che, inspiegabilmente, sono ancora prigionieri tra le carte di una macchina amministrativa comunale che si è drasticamente impantanata. Opere che non sono più soltanto bei progetti ma finanziamenti concreti, gran parte dei quali consegnati sul piatto d’argento dalla precedente amministrazione ed altri che hanno invece conosciuto cronologicamente negli ultimi mesi il naturale approdo a finanziamento, proprio sulla scorta della progettualità eseguita e della strategia politica seguita negli anni. Soldi, come detto, inspiegabilmente fermi e cantieri che non partono, ingessati da un immobilismo politico amministrativo sempre più evidente.  Il nodo più grosso da sciogliere è ovviamente quello dei lavori di completamento del porto di Sant’Agata Militello. Lì si muove un appalto da 28 milioni di euro, assegnato da anni tramite una procedura d’appalto che ha superato brillantemente il vaglio delle sentenze dei tribunali amministravi cui ripetutamente si sono opposte le ditte che non sono riuscite ad accaparrarsi i lavori. La “Cogip Infrastrutture spa” firmò il contratto con l’amministrazione di Sant’Agata Militello nel marzo dello scorso anno, poche settimane prima delle dimissioni del sindaco Mancuso. Le sentenze favorevoli di Tar e Cga, il via libera con l’autorizzazione paesaggistica e la presentazione del progetto esecutivo, sembravano aver lanciato definitivamente il cantiere per quella che, una volta ultimata, sarà la più grande opera pubblica mai realizzata a Sant’Agata ed una delle più importanti infrastrutture portuali del sud Italia.  Nessuno però, ha ancora visto muoversi una pietra.  Già finanziati, oltre il porto, ci sono lavori per oltre 6 milioni anch’essi fermi. C’è il progetto di riqualificazione di Villa Falcone e Borsellino (1.558.000 euro) con tanto di gara espletata ma fermo inspiegabilmente, a quanto pare per diatribe sull’opportunità o meno di realizzare alcuni elementi caratterizzanti il progetto stesso. C’è l’inerbamento e la riqualificazione del campo sportivo “Fresina” (1.437.000 euro), opera che attende ancora di essere mandata in gara così come il progetto per la riqualificazione di Villa Bianco, finanziato per 2 milioni 600 mila euro e quello per via Peschiera e via Pace, inseriti con 940.000 euro nel bando per i borghi marinari. Bando di gara appena pubblicato , invece, per i lavori di restyling di piazzale Enzo Vicari e dell’annesso Museo dei Nebrodi, con importo finanziato di 265.800 euro.  Ciò che la città attende, dunque, sono fatti, non parole, parafrasando lo  slogan di un famoso comico di “Zelig” che, non a caso, interpretava la parte di un assessore comunale romagnolo alle prese con fantasiosi e poco comprensibili discorsi alla cittadinanza.  E così, al netto delle (facili) parole sulla linea sottile di un’ironia che corre veloce sulla rete e mal nasconde un senso di “vittimismo” dovuto ad un presunto cronico fraintendimento di matrice avversa, la città attende che a parlare siano i fatti, intesi, in questo caso, come avvio dei lavori e distribuzione delle risorse già disponibili. Sull’argomento la maggioranza consiliare ha già annunciato l’appuntamento per Mercoledì 22 Gennaio alle 18:30 presso la sala conferenza del residence Milijunka: “Tenuto conto dei consistenti ed intollerabili ritardi accumulati dall’amministrazione comunale nell’avvio dei cantieri di tutte le opere pubbliche già finanziate, su tutte il Porto dei Nebrodi – scrivono i consiglieri – e ritenuto che il perdurare di siffatto immobilismo politico-amministrativo determina gravi danni per l’intera comunità, sia in termini di sviluppo e di crescita che di perdita di potenziali posti di lavoro, comunicano che in data 22/01/2014, alle ore 18.30, presso il residence Miljunka incontreranno la stampa per illustrare le iniziative politiche da intraprendere”.  

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