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"Amministrazione inerte. S.Agata paga il prezzo"

giuntaProgetto antieconomico, ufficio tecnico non in grado di redigere il progetto, inviti dal Comune alla ditta privata ad accelerare i tempi per la presentazione dell’elaborato definitivo, diffida dell’impresa al comune per attuare le procedure necessarie per il compimento dell’iter. Come ogni altra cosa da un anno e mezzo a questa parte al Comune di Sant’Agata Militello, anche la vicenda che ruota attorno al progetto di riqualificazione urbana del “Chianu Rizzu” si rivela intrisa di contraddizioni, piena di caos e confusione figli dell’approssimazione di chi ha le redini della “cosa pubblica” a scapito della collettività santagatese che continua a pagarne le spese in termini di sviluppo e, nel caso del progetto del “Chianu Rizzu”, anche in termini occupazionali.  Dopo l’ennesimo schiaffo della revoca del finanziamento della compartecipazione pubblica al progetto, disposta dalla Regione per il mancato invio del progetto definitivo, semmai ci fosse bisogno, a proposito di contraddizioni, ecco la nota stampa del sindaco, pubblicata oggi da giornali e tv. Sabato, a tamburo battente dopo la notizia della perdita del finanziamento  lanciata da un’emittente televisiva, l’assessore ai lavori pubblici si premurava a sganciare commenti sui social network parlando di un ufficio tecnico comunale non in grado di gestire alcuna progettazione e tirando fuori dall’armadio la solita “Camelot” (ma dai?) ed altri sistemi. Il primo cittadino, Domenica, ha quindi fornito al pubblico la versione dell’antieconomicità del progetto (?). Un progetto da dieci milioni, di cui appena 180 mila euro a carico del Comune e con oltre un milione e mezzo già finanziati tra Stato e Regione, per riqualificare il cuore del centro cittadino diventa, per l’amministrazione Sottile, antieconomico, visto che la componente privata non avrebbe più ravvisato, a suo dire, le giuste aspettative di convenienza reddituale . Insomma, un po’ come successo per la mancata partecipazione ai bandi del Gac. Li per li la colpa era dell’ufficio tecnico salvo poi scoprire dalle colonne di un quotidiano che per il sindaco la partecipazione al bando per le aree mercatali fosse comunque inutile. Anche questa volta, nel suo comunicato Sottile ricorre alla controffensiva, getta la croce addosso ai soliti “cattivi” dell’opposizione, che strumentalizzano tutto e tutti e parla anche lui di “Camelot”, ecco perché l’ufficio tecnico non ha presentato l’elaborato definitivo per cui era stata chiesta la proroga di sessanta giorni e per cui era stata sollecitata il 4 Marzo la ditta con una nota firmata dal segretario e dal sindaco (per quanto quel progetto, evidentemente,  se lo è oggi, antieconomico doveva esserlo anche a Settembre). Infine, Sottile trasforma il progetto, balzato negli anni all’attenzione delle cronache e degli esperti di tutta Italia specializzati nel settore dell’architettura urbana, riconosciuto con premio nazionale “UrbanPromo2011” per il social housing, in un progetto “mal concepito e mal riuscito” dalla precedente amministrazione. Chapeau!
giuseppefamianocislDi parere diametralmente opposto il sindacato degli edili, la Filca Cisl (si lo sappiamo, anche loro cattivi e politicizzati, è stato già detto). Per il segretario della Flica Cisl Messina, Giuseppe Famiano, Sant’Agata Militello paga ancora una volta “il prezzo dell’inerzia dell’amministrazione comunale”. La Filca Cisl vedeva, infatti nel progetto non solo un’opportunità di riqualificazione urbana del centro santagatese ma anche e soprattutto un’occasione occupazionale per ridare fiato ad un settore edilizio in grave crisi: “Conseguenze pesanti sulla comunità, segnale del lento declino della città di S. Agata Militello” scrive Famiano, che non si ferma alle vicende del “Chianu Rizzu”: “ Le rassicuranti spiegazioni dell’assessore ai lavori pubblici – sostiene ancora Famiano – non ci lasciano assolutamente tranquilli, anzi leggiamo l’evidente inerzia di una Amministrazione comunale che non riesce ad assicurare neanche la produzione degli atti necessari ad ottenere la concessione di un finanziamento o per presentare un progetto come nel caso dell’area mercatale a servizio del porto. Ancora una volta – conclude il sindacalista  – s’è persa un’occasione e temiamo non sarà l’ultima. Siamo allarmati dal mancato avvio dei lavori del porto e non vorremmo che anche questa importante opera per lo sviluppo dell’intero comprensorio dei Nebrodi svanisse. Chiediamo all’Amministrazione comunale di imprimere un necessario cambio di marcia per evitare il lento decadimento della città e invece operare per un rilancio economico come è nelle attese dei lavoratori e dei cittadini”  

 

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